SOCCORSO ALL’HONDURAS DEVASTATO DAGLI URAGANI

Questo 2020 è un annus horrbilis per l’Honduras. Oltre ai mali cronici che affliggono il paese, giungono prima la pandemia, poi gli uragani ETA e IOTA. Mai era successo che due uragani di tale forza si fossero avventati sul paese in meno di due settimane. Normalmente tra un uragano e l’altro passano una ventina d’anni. La violenza delle raffiche e delle piogge ha causato vaste inondazioni, scoscendimenti, perdite di raccolti, danneggiamenti e distruzioni di abitazioni, ponti e strade, interruzioni alle vie di comunicazioni e alla distribuzione di elettricità, ecc.

Queste calamità si sono abbattute su condizioni già precarie e fragili per motivi economici, politici e sanitari. Da marzo vige un confinamento stretto. Anche ACTA DE HONDURAS ha dovuto chiudere le attività. Sono diminuiti inoltre i contributi inviati dagli emigranti, per effetto della pandemia nei paesi di emigrazione, principalmente gli USA e la Spagna. Anche gli aiuti del governo non giungono più e le missioni sanitarie sono sospese. Per le artigiane, senza lavoro e senza entrate da marzo, la situazione si fa sempre più insostenibile. A questo punto arrivano gli uragani provocando i danni ricordati. Davanti a tanto bisogno, Alessandra ci sollecita e ci propone di organizzare gli aiuti in due fasi. Nella prima, la fase dell’emergenza, i fondi, già in parte anticipati da ACTA, verranno fatti pervenire alle cooperative indigene in modo che siano le stesse artigiane a procedere localmente all’acquisto dei beni di prima necessità. Il paese è ora infatti paralizzato, ed è impossibile procedere altrimenti. In un secondo tempo si potrà pensare a rilanciare l’attività di produzione artigianale.

Soccorso all’Honduras-2020 (pdf)