Costa d’Avorio

Grégoire Ahongbonon, nativo del Benin poi migrato in Costa d’Avorio, gommista di professione, a seguito di un suo commino personale di conversione, decide di dedicarsi all’accoglienza delle persone trascurate (prigionieri, profughi, infermi) e in particolare di prendersi cura dei malati mentali, dapprima in Costa d’Avorio e poi in altri paesi del Golfo di Guinea.

La mentalità dell’Africa centro-occidentale considera gli infermi di mente dei posseduti da spiriti malvagi e tende ad allontanarli dalla società, isolandoli in una vita marginale e persino incatenandoli in luoghi appartati. Grégoire li libera dalle catene e li recupera dalla strada per raccoglierli in centri di cura e di reinserimento sociale. L’incontro, agli inizi degli anni 2000, con questo personaggio carismatico induce ACTA ad impegnarsi per la costruzione a Bouaké, in Costa D’Avorio, di un centro di riabilitazione destinato alle donne, centro di cui l’opera di Grégoire ancora mancava. Impostato sulla formazione per attività femminili come parrucchiera e sarta, il centro è anche dotato di un asilo infantile.