Centro di accoglienza per ragazzi IL BUON SAMARITANO ad Aleppo

Domenica 10 novembre 2024 ad Aleppo, in Siria, è stato ufficialmente inaugurato il Centro “IL BUON SAMARITANO”  alla presenza del Vescovo siro-ortodosso, di tutto il personale e dei responsabili della Fondazione St. Efrem, che si è fatta carico della realizzazione dell’opera, rispondendo all’appello di Seydi Gösteris. Durante le sue ricognizioni in Siria, Seydi era stata colpita dalle condizioni di abbandono e di indigenza dei ragazzi di strada.  Accogliendo le sue preoccupazioni, la Chiesa Siriaca di Aleppo ha messo a disposizione gli spazi necessari e, tramite la Fondazione St. Efrem, si è impegnata nell’attuazione del progetto. Il Centro, destinato a ragazze e ragazzi in età scolare, vuol essere un luogo di accoglienza e di sostegno nell’impegno di studio e nella regolare frequentazione delle lezioni. L’assenteismo e l’abbandono scolastici sono problemi molto diffusi in Siria e particolarmente ad Aleppo: per contribuire con qualche spicciolo alle povere economie famigliari, i ragazzi sono indotti ad inventarsi attività in qualche modo remunerative o ad impiegarsi in piccoli lavori occasionali, tralasciando la frequenza della scuola, compromettendo in tal modo la loro futura formazione professionale. Il Centro intende combattere questo fenomeno, che riguarda non solo i maschi ma anche le ragazze, aprendo uno spazio di accoglienza dove una mensa offra loro due pasti al giorno, dove ragazzi di ogni etnia e religione possano trovare un aiuto al loro impegno scolastico tramite momenti di studio assistito e lezioni di recupero per chi ne necessitasse, sostegno psicologico e medico per chi ne avesse bisogno, dove venga pure impartita un’educazione all’igiene personale e collettiva, e dove tutti possano vivere momenti ricreativi in un ambiente ospitale ed educativo.

I due edifici messi a disposizione dalla Chiesa Siro-ortodossa sono stati convenientemente ristrutturati e attrezzati in questi due precedenti anni. Il più grande, già organizzato per un simile uso, ospita la cucina con il locale mensa, ampi spazi esterni ed interni per i momenti di incontro e le attività ricreative, tre aule scolastiche, l’ufficio e la biblioteca, i servizi igienici e le docce. Il secondo, che ha avuto bisogno di una trasformazione più profonda per essere adattato alle nuove funzioni, dispone ora di locali adatti per futuri atelier di orientamento professionale, con un’ampia terrazza, una piccola cucina, servizi igienici e docce.

L’intera struttura è stata dotata di un impianto fotovoltaico per la produzione della necessaria energia elettrica. Il razionamento dell’elettricità ad Aleppo limita infatti la distribuzione nei differenti quartieri a qualche ora al giorno, la qual cosa renderebbe difficile il funzionamento della mensa, l’illuminazione e il riscaldamento dei locali.

Per poter svolgere, in collaborazione con le famiglie o i clan famigliari, la sua funzione di supporto ai bambini più vulnerabili, talvolta orfani di uno se non di entrambi i genitori, il Centro si è dotato di personale adeguatamente formato. Questo si compone, oltre che della cuoca e aiuto-cuoca per la mensa e del personale per le pulizie, di due maestre e di due animatori, di uno psicologo, di un coordinatore e della direttrice. La mensa può ospitare una cinquantina di ragazzi e, qualora lavorasse a pieno regime, visto il costo relativamente elevato dei generi alimentari in Siria, la maggior spesa di gestione sarebbe l’acquisto delle vivande. Aggiungendo i costi del personale e le altre spese correnti, il totale potrebbe aggirarsi sui 6’000.- CHF mensili. Visto il tipo di utenza al quale il Centro si rivolge, è impensabile che possa finanziarsi con le rette di iscrizione che, per la maggior parte degli utenti, dovranno essere limitate,  rivestendo tuttalpiù un valore simbolico di impegno alla frequenza. Anzi, il nutrimento fornito ai ragazzi vuol essere anche un contributo alle fragili economie familiari.

Il Centro si inserisce nel vasto complesso di San Giorgio, che comprende la chiesa dedicata al santo con il centro parrocchiale, una scuola e un centro sanitario. Il complesso si trova in un quartiere tradizionalmente cristiano, ma ora abitato anche da musulmani, che hanno preso il posto della popolazione cristiana ormai emigrata. Già la Parrocchia svolge attività anche a favore delle persone musulmane più indigenti, e pure Il Buon Samaritano accoglierà presumibilmente un buon numero di ragazzi islamici, che sono i più bisognosi di sostegno. Questo aspetto di solidarietà interreligiosa risulta particolarmente significativo e prezioso nell’attuale prospettiva di ricostruzione di una società aperta e pluralista.

Per tutte queste ragioni l’Associazione IL GIARDINO DEI BAMBINI e ACTA (Associazione di Cooperazione Ticinesi e Associati), si sono impegnate nel reperire fondi a sostegno della gestione de “Il Buon Samaritano”, che in un futuro non lontano prevede anche l’apertura di atelier di formazione professionale sia per ragazze (parrucchiera, estetista, sarta) che per ragazzi (riparazioni meccaniche ed elettroniche).